martedì 9 novembre 2021

I PAOLI Top wine Per guida BEREBENE GAMBERO ROSSO 2022

 Anche questo anno il nostro Sangiovese I PAOLI 2020 si aggiudica il premio Vino TOP per miglior rapporto qualità prezzo nella guida BEREBENE GAMBERO ROSSO 2022



DONNA ORGILLA è di NUOVO 5 GRAPPOLI BIBENDA 2022

 Per il 6 °anno consecutivo il nostro pecorino DONNA ORGILLA DOCG Offida pecorino ha conquistato i 5 grappoli della guida BIBENDA "2022"






domenica 31 marzo 2019

Pecorino DONNA ORGILLA , un pecorino in purezza tra i migliori


Perché il vino pecorino (il nostro in purezza) convince sempre così profondamente gli enoappassionati? Cosa fa di questo antico vitigno originario della zona del piceno, un tipo d'uva così particolare? Sarà che assomiglia incredibilmente nella sua maturazione/evoluzione ai migliori riesling del mondo? Ecco sotto una bella descrizione pubblicata sul blog "Guizzidivini " del nostro pecorino DOCG Offida "DONNA ORGILLA". Una bella recensione che si somma alle numerose che il nostro vino ha ricevuto negli anni.



https://guizzidivini.com/2019/03/29/a-cena-con-donna-orgilla/

giovedì 14 marzo 2019

TERRE DI GIOBBE Medaglio d'ORO a MUNDUS VINI 2019


Il Rosso Piceno Superiore TERRE DI GIOBBE 2016 della  Azienda Agricola Fiorano di Cossignano (AP) , si è aggiudicato la Medaglia d’ORO nell’ambito del Concorso enologico Internazionale  MUNDUS VINI , uno dei più grandi concorsi europei. Il vino è stato selezionato per l’assaggio alla prossima imminente fiera PROWEIN che si terrà a Duesseldorf dal 17 al 19 marzo e a cui la cantina stessa parteciperà in prima persona. Per il Terre di Giobbe, un vino biologico ottenuto attraverso una  particolare vinificazione naturale mediante lieviti indigeni e  uvaggio montepulciano e sangiovese, è solo l’ultimo di alcuni dei riconoscimenti internazionali che negli anni questo vino si è visto riconoscere per la sua eleganza  e naturale piacevolezza. 


 

lunedì 11 marzo 2019

GALLO OTTO, il vino di ELIO, in presentazione a MILANO

“Mi ha detto mio cuggino” che c’è del buon vino!

GALLO OTTO IGT Marche Rosso 2016

 Il vino di Elio @elioelst e dell’@azienda agricola_fiorano
Occasione ghiotta: ELIO, delle Storie Tese insieme a Paolo Beretta dell’Azienda Agricola Fiorano (AP), presenteranno  giovedì 14 marzo presso l'ENOTECA NATURALE di MILANO , il vino GALLO OTTO IGT Marche Rosso 2016 vinificato in anfora, il grande vino nato dalla loro amicizia.
Pochissime bottiglie per questa chicca per la prima volta a Milano. 50% Montepulciano e 50% Syrah affinato in anfora e proveniente totalmente dal Terroir marchigiano di Cossignano (Ascoli Piceno) , vinificato secondo tecniche antiche.

Inoltre in batteria due etichette tradizionali dell’Azienda Agricola Fiorano:
TERRE DI GIOBBE 2016
Rosso Piceno Superiore DOC
DONNA ORGILLA 2017
Offida Pecorino DOCG
calice Gallo Otto IGT Marche Rosso 2016, €10
tris di assaggi €15
giovedì 14.03.2019
h18:30
c/o ENOTECA NATURALE
Via Santa Croce 19
MILANO
 

mercoledì 6 marzo 2019

OFFERTA LAST MINUTE PASQUA in AGRITURISMO 2019


Soggiorno presso l'Agriturismo Fiorano (ubicato vicino alle belle città d'arte di ASCOLI PICENO, Fermo, Offida e al mare di San Benedetto del Tronto) , min 2 notti, in camera matrimoniale con servizi, compresa speciale colazione pasquale , euro 90 a notte /camera . Non aspettare. Una ultima disponibilità!

Accommodation in double room , breakfast included, minimun 2 nights, with special Easter breakfast, 90 euro/day. Book now!!!


mercoledì 30 gennaio 2019

IL BIOLOGICO dà molto fastidio: attacco al biologico

Nelle ultime settimane sulla stampa e sui social media sono apparsi attacchi verso il mondo dell’agricoltura biologica tesi a metterne in dubbio i suoi numerosi benefici in termini di tutela ambientale rispetto all’agricoltura convenzionale.
Tali attacchi hanno avuto quasi esclusivamente un paladino: la Dott.ssa Elena Cattaneo, senatrice a vita, esperta in cellule staminali che da qualche mese ha iniziato una campagna diffamatoria oltraggiosa nei confronti di tutti gli operatori del biologico, contrapponendosi  di fatto a quella che è la direzione scientifica europea e mondiale che ha valutato il BIO quale  strategia prioritaria  colturale da sostenere nell'immediato e nel futuro ai fini della salvaguardia della salute, dell'ambiente e del  clima.

 A controbattere a questi interventi sulla base della ricerca scientifica è il Consorzio Terroir Marche, che riunisce i vignaioli biologici delle Marche impegnati da anni a promuovere un approccio alla campagna rispettosa dell’ambiente,  consorzio al quale apparteniamo e di cui riportiamo un comunicato stampa.

“Non conosciamo le ragioni profonde di questa improvvisa levata di scudi” affermano i soci di Terroir Marche. “Forse a qualcuno dà fastidio il crescente successo dei prodotti agroalimentari bio (in Italia le vendite hanno segnato un +15% nel 2017e un +153% rispetto al 2008, mentre l’export del bio made in Italy vale quasi 2 miliardi grazie a un +408% rispetto al 2008 – Dati Nomisma). Possiamo anche ipotizzare una reazione del mondo del “biotech” alla bocciatura da parte della Corte di Giustizia Europea di tecniche come il genoma editing e la cisgenesi. Quel che è certo è che questi contributi sono pericolosi, a maggior ragione se provengono da personalità del mondo politico e accademico nei giorni della conferenza mondiale sul clima Cop24 in corso in Polonia, dove si discute di riscaldamento globale e futuro del pianeta”.
Già da diversi anni la ricerca scientifica, sottolinea il Consorzio Terroir Marche, ha identificato il metodo biologico come il più indicato ad affrontare i problemi del cambiamento climaticodel risparmio idrico, della fertilità del suolo. Già nel 2002 il paper della FAO “Organic agriculture, environment and food security” ha chiarito che: le emissioni di CO2 per ettaro nei sistemi di agricoltura biologica sono inferiori dal 48% al 66% rispetto ai sistemi convenzionali; l’agricoltura bio consente agli ecosistemi di adattarsi meglio agli effetti del cambiamento climatico e offre un notevole potenziale per ridurre le emissioni dei gas serra agricoli; i suoli a gestione biologica hanno un alto potenziale per contrastare il degrado del suolo poiché sono più resistenti sia allo stress idrico che alla perdita di nutrienti. A ciò va aggiunto che sono in costante crescita le ricerche che mostrano il maggiore valore nutritivo dei prodotti da agricoltura biologica e la maggiore conservazione di biodiversità.
Molti degli attacchi rivolti in questi giorni al mondo della viticoltura bio si concentrano sull’uso del rame. “A questo proposito – precisano gli agricoltori di Terroir Marche – è bene fare chiarezza su alcuni punti. Prima di tutto il rame è utilizzato anche in agricoltura convenzionale, ma è solo in agricoltura biologica che viene assoggettato a limiti stringenti. La recente normativa europea ha ulteriormente ridotto i limiti di utilizzo del rame fino a 4 kg per ettaro all’anno. I vignaioli biodinamici già oggi hanno un limite di 3 Kg ed è innegabile che è nel settore della viticoltura naturale che si è sviluppata negli anni la maggior sensibilità verso una progressiva riduzione del rame”.
Microbiologi di fama internazionale come Claude e Lydia Bourguignon hanno recentemente dichiarato che anche alle dosi precedenti l’uso del rame in viticoltura non ha effetti tossici riscontrabili. In terreni ricchi di humus, come generalmente quelli dove si coltiva in modo biologico o biodinamico, la dotazione di sostanza organica permette infatti di immobilizzare il rame riducendone la tossicità.
Il rame è così assorbito dalla pianta solo in piccole dosi e quindi anche il contenuto nella pianta è basso. “Inoltre, come il ferro, anche il rame è un componente importante dei sistemi enzimatici del metabolismo respiratorio e della fotosintesi. Agisce sulla sintesi della lignina e sulla germinazione del polline, favorisce l’accrescimento apicale, aumenta la traspirazione ed è indispensabile nella formazione della clorofilla e dei complessi proteici che agiscono durante la fotosintesi. Eppure viene assimilato ai pesticidi di sintesi!”
“Rigettiamo pertanto con forza il tentativo di equiparare convenzionale e biologico dal punto di vista dell’uso dei pesticidi – affermano con forza i soci del Consorzio Terroir Marche – e di ridurre il movimento biologico a nicchia di mercato che basa il suo successo solo su narrazioni rassicuranti o, peggio, a tendenza giovanilistica e radical chic. La viticoltura e l’agricoltura biologica sono un settore rilevante e trainante dell’agricoltura italiana e uno dei capisaldi della lotta al cambiamento climatico”.